venerdì 14 agosto 2009

sì, viaggiare. ma anche no... (parte seconda)

Ma c'è un altro, sostanziale motivo per cui non mi piace viaggiare ed è legato al concetto, a me fortemente estraneo, dello "stretto necessario", concetto cardine su cui poggia, a mio parere, la filosofia stessa del viaggio.
Nella moltitudine di cose spiacevoli e rimosse di cui sto venendo a conoscenza, nel corso del cammino interiore, ho scoperto che parte dei miei problemi psicologici e relazionali è connessa al bisogno di controllare sempre tutto e tutti, soprattutto me stessa.
Deduco, quindi, che quest'ansia di controllare non possa, ovviamente, andare d'accordo con un concetto tanto destabilizzante quanto quello di
"stretto necessario"; poiché tutto è necessario quando si ha paura di perdere il controllo.
In parole più semplici e meno drammatiche: non mi piace viaggiare perché non so come preparare una valigia 'perfetta'.
E, per esserlo, la stessa dovrebbe, appunto, contenere lo
"stretto necessario"; essere, cioè, funzionale allo scopo (quello del viaggio), ma anche moderatamente piena.
E se il concetto di
"stretto necessario" mi fosse minimamente familiare, girerei forse con una borsa che pesa, mediamente, tre chili?
Figurarsi, quindi, quale fastidio possa essere dover sintetizzare i miei bisogni futuri, ignoti e sconosciuti come solo quelli disseminati in un viaggio possono essere, affinché se ne possa trarre la preparazione d'un bagaglio che contenga tutto ciò che serve, ma niente di più di ciò che potrà effettivamente servire.
Un'assurdità, più difficile da comprendere che una teoria astrofisica.
Nei pochi, estenuanti viaggi che ho affrontato, fare e disfare le valigie ha rappresentato sicuramente uno dei momenti meno piacevoli.
E m'è anche capitato di perderne una, per fortuna a viaggio concluso.
Che poi, perché si dica "perdere il bagaglio" come se dipendesse da chi viaggia, quando è colpa di chi viene pagato per trasportarlo, resta un mistero.
Uno dei tanti irrisolti, appunto: come il mito dello
"stretto necessario"...

3 commenti:

paola dei gatti ha detto...

per la serie.un capello bianco al giorno.ieri sera alle 11, estraevo alcmena dalla canna fumaria:ovviamente in casa c'ero solo io!

io ho il concettodi strettto necessario per ciò che riguarda vestiti etc...peccato che pioi rovini tutto con una valigiata di libri ed il portatile

paola dei gatti ha detto...

però anche la borsa con cui esco la mattina per andare a scuola è un mezzo bazar!

Clelia ha detto...

Ho letto entrambe le parti e ritornerò ancora a leggerti
Clelia