Le avevo promesse ed eccole qua, in tutto il loro splendore felino:
Cindy, grigioargentata, similcertosina (ma ha gli occhi verdi come un Russian Blue) in versione "postatomica", con il collo rasato dopo la degenza in ambulatorio

dalla quale s'è ripresa bene (
code incrociatissime affinchè continui così...)

Qui in altre sue pose da
diva felina (foto scattate lo scorso ottobre)


e qui la dolcissima
MammaFelix (detta anche "Silvestrina" per il colore del mantello, nero e bianco con deliziose macchioline sulle zampe anteriori), molto schiva e difficile da fotografare; a vederla così non si può immaginare quanto le piacciano le coccole, purchè delicate e poco invadenti, ma possibilmente
abbondanti :-)

Le due gatte sono le superstiti d'un gruppetto di sei, di cui cinque imparentate (MammaFelix e le sue quattro pesti pelose) più
Lea, rossotigrata e bianca, che, a suo tempo, si aggiunse e condivise per un bel periodo le riserve alimentari.

[sullo sfondo la vecchia cassettina di Tommy che avevo cercato di adibire a rifugio; a destra, seminascosta dalle foglie ed in versione quasi "ectoplasmica", una curiossissima Cindy che, all'epoca, per il carattere e l'impossibilità di verificare cosa ci fosse "sotto la coda", era stata soprannominata "Baudelaire", poichè bellissima, ma dannata :-) ]
La scoperta di MammaGatta risale ai primi di luglio del 2004, un giorno in cui mia madre telefonò e disse, con il suo particolare linguaggio, che c'erano "dei gattini nella fioraia".
Tradotto in lingua comprensibile ;-) significava che la suddetta MammaGatta aveva messo al mondo, probabilmente da pochi giorni, quattro creaturine, piccole ma già molto determinate a soffiare e fare "codone", e che tutt'e cinque se ne stavano in una
fioriera, visibile dalla finestra della cucina dei miei, sotto il torrido sole dell'afosa estate del nordest.
Inutilmente cercammo di spostare mamma e cuccioli (ignari, all'epoca, che fossero
TUTTE e cinque femmine; lo avremmo scoperto in modo alquanto drastico solo sei mesi dopo...) in uno scatolone
al di qua della rete (vedi foto),

nel giardino condominiale anzichè nella proprietà del vicino (
non proprio un amante convinto dei gatti,
anzi ...);
inutilmente, appunto.
Infatti, poche ore dopo, MammaGatta, assecondando il suo istinto di felina semiselvatica, aveva già prontamente riportato
al di là della famigerata rete tutt'e quattro le piccoline e da allora non le avremmo più riviste, se non all'inizio dell'inverno; nel frattempo MammaGatta continuava a scavalcare quella "benedetta" rete e a gradire parecchio il cibo che le fornivamo, rigorosamente a debita distanza, visto che le spettava la cura e lo svezzamento delle quattro gattine.
(
fine prima parte)