Oggi, tredici anni fa, Tommy entrava definitivamente nella mia vita.

L'avevo visto a quattro giorni dalla nascita, avvenuta il 30 maggio 1996.
Poi ero tornata a trovarlo altre volte, insieme alla sua mamma ed i suoi cinque fratellini (tre femmine e due maschi, una cucciolata perfettamente equilibrata).
Conservo ancora, tra le altre cose, il suo libretto e vedo che il 27 luglio 1996 fu portato dal veterinario per il primo vaccino ed altri controlli: aveva due mesi scarsi, ma ne dimostrava quasi il doppio.
Ricordo che il veterinario notò che non aveva dei bei dentini (povera creatura!) e così pensò bene di traumatizzarlo, tagliandoglieli con un tronchesino.
Non ho mai capito il motivo di quella manovra: comunque Tommy crebbe benissimo e mangiava di gusto parecchie cose, verdure comprese.
Alla faccia del veterinario (che cambiai pochi anni dopo).
Ironicamente Tommy se ne andò sul Ponte sempre nel mese di agosto, il 26 agosto 2006.
E sempre ironicamente Lory fu trovata il 10 agosto 2001, dentro uno scatolone.

Due giorni fa avremmo dovuto festeggiare il suo ottavo compleanno a casa dei miei: invece la micia stava male dal venerdì sera e così ha "festeggiato" dal veterinario, che le ha riscontrato febbre a 39°C e somministrato un antibiotico.
Oggi sta decisamente meglio: ieri, dopo esser tornata in ambulatorio ed aver subito un'altra dose di antibiotico, ha ripreso a mangiucchiare e da lunedì non ha più vomitato.
Un anno fa, poi, piangevo per aver trovato casa ai
tigri, non dandomi pace per averli lasciati in una famiglia che non mi piaceva affatto (
nessuna famiglia è mai adatta quando una gattara cerca una casa per i suoi mici adorati e tanto amorevolmente curati, questo è certo!).

Ma nel tempo e grazie all'arrivo di Priscilla,

mi sono imposta di non pensare più a loro, forse illudendomi che le cose, alla fine, sarebbero andate bene comunque.
Inoltre, oggi, tre anni fa, Emily veniva sterilizzata, all'indomani del suo primo ed unico giorno di calore; visto il caratterino, fu necessario somministrarle il doppio della consueta dose di anestetico.

E quando la portai a casa, la lasciai tranquilla chiusa nel trasportino, al buio in camera mia, cosicché potesse smaltire i postumi dell'intervento senza che nessuno la disturbasse.
Per cui, persi un anno di vita (
situazione in cui sono incorsa spesso a causa dei gatti) quando, credendola chiusa nel trasportino, me la ritrovai invece, ancora intontita e frastornata, sul terrazzo, a prendere il sole, nel probabile intento di ritrovare le forze e ricaricarsi dopo la traumatica esperienza subita.
Pensando d'avere in casa il primo gatto al mondo dotato della capacità di teletrasportarsi, il mistero fu invece presto risolto, quando vidi che la porta del trasportino era stata chiusa solo nella parte superiore, per cui era stato relativamente facile per Emily, sebbene alquanto debole ed instupidita, uscirne fuori spingendo con la testa la parte inferiore della porticina.
Da allora controllo sempre attentissimamente che la porta del trasportino sia saldamente chiusa, sopra e sotto.
Ché con i gatti è sempre bene non dare mai nulla per scontato.