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mercoledì 15 novembre 2023

E intanto il tempo se ne va...

L'ultima volta che ho scritto qui era il giorno dopo il crollo del Ponte Morandi, 15 agosto 2018. 

CINQUE anni. E come sono passati male, tra l'altro. 

Oltreutto, scrivere nei blog è un po' passato di moda, da quando esistono i social. Anche se io, in effetti, scrivo pochissimo di me anche nei social, giacché li uso prevalentemente per condivisioni di appelli e per far conoscere situazioni che necessitano aiuti, prevalentemente riguardanti animali e, ancora più specificamente, gatti randagi. A volte, ovviamente, ci sono eccezioni che, però, appunto, confermano la "regola". 

Ammetto che mi manca molto scrivere, come mi mancano tante, troppe altre cose a cui ho rinunciato o a cui ho DOVUTO rinunciare, per dare spazio ed energie (sempre pochissime) ad altre cose molto meno soddisfacenti e indubbiamente più pesanti. E poiché è indubbio che, in tutti questi anni di assenza dal blog (e dallo scrivere in generale), io abbia perso quel poco di dimestichezza che avevo acquisito nel tempo, non riesco più a mettere in parole qualcosa che "suoni" minimamente interessante o, addirittura, bello da leggere. Mi permetto, quindi, di riportare parole non mie che, in questi ultimi anni di ULTERIORE appesantimento (fisico e mentale, ahimè), mi sono piaciute molto: perché anche se esprimono il dolore dell'incomprensione, lo fanno con una chiarezza luminosa che non ammette quasi repliche, ma solo rispetto.


"
Non riempitevi la bocca di giudizi o soluzioni per malesseri che non avete mai provato.
Di vuoti “ti capisco” quando no, non potete capire se non l’avete sentito nella carne.
State ad ascoltare, questo basta, questo è tutto. Senza voler dare consigli privi di radici.
E soprattutto: non sminuite o mortificate mai, riferendovi a dolori più grandi; ché dall’altra parte c’è chi sta male davvero e magari si giudica spietatamente a sufficienza, senza che rincariate la dose.

Non dovete essere preparati, ma potete essere umani.
E se non potete essere umani e semplicemente abbracciare e rispettare un dolore che non avete mai portato: rimanete in religioso silenzio e allenate il vostro cuore alla comprensione.
Nessuna scialuppa di “c’è chi sta peggio” ha mai portato in salvo qualcuno."

(Gloria Momoli) Sito dell'autrice


 

venerdì 29 novembre 2013

venerdì 18 gennaio 2013

Un "nuovo" amore

Mi sono innamorata, perdutamente, di lui.
E' morto, da secoli.
Almeno, non mi deluderà.
MAI.


domenica 11 settembre 2011

sembrava un giorno come un altro...

11 settembre 2001
Ore 14,44: la vita lavorativa scorreva normale ad orribilandia.

Lo spettro della cassaintegrazione era lontanissimo, neanche si sapeva cosa volessero dire quelle due parole.
Una collega che faceva part time era uscita da poco, io ero al computer ed inserivo ordini.
Automaticamente, quasi sovrappensiero.

Ore 14,45: una visione...
No, un vento gelido...
Un lampo: qualcuno che urla, ma non capisco chi... Cos'è?
Ma no, me lo sono immaginato.
Ancora quella corrente fredda. Forse è una finestra aperta...

Ore 14,50: suona il cellulare. Rispondo. "Sono io. Ho appena acceso la tv. Un aereo è caduto su una delle torri gemelle..."
Ascolto il racconto terribile via telefono, non riesco a capire. Non c'è internet per verificare, solo la voce sconvolta della mia collega che mi spiega.

Ore 15,00: ora capisco quella ventata. E solo adesso mi vengono davvero i brividi.

Il resto, purtroppo, è storia che tutti conoscono.

Ascoltando questa canzone di Peter Gabriel ho sempre pensato che il testo si adattasse molto al sentimento di chi è rimasto, quel giorno, ad ascoltare il vuoto entrargli dentro e non colmarsi più.
Scopro oggi che esiste un tributo alle vittime di quel giorno in cui la canzone è abbinata alle tremende immagini che non dimenticherò mai.

Per tutti coloro che c'erano, che non ci sono più.
Per quelli che sono rimasti soli, ad aspettare.
E a farsi domande che non avranno risposte.
Mai più.


It was only one hour ago
It was all so different then
Nothing yet has really sunk in
Looks like it always did
This flesh and bone
It's just the way that we are tied in
Now theres no-one home

I grieve for you
You leave me
so hard to move on
Still loving whats gone
They say life carries on
Carries on and on and on and on

The news that truly shocks is the empty empty page
While the final rattle rocks its empty empty cage
And I cant handle this

I grieve for you
You leave me
Let it out and move on
Missing whats gone
They say life carries on
They say life carries on and on and on

Life carries on
In the people I meet
In everyone thats out on the street
In all the dogs and cats
In the flies and rats
In the rot and the rust
In the ashes and the dust
Life carries on and on and on and on
Life carries on and on and on

Its just the car that we ride in
A home we reside in
The face that we hide in
The way we are tied in
And life carries on and on and on and on
Life carries on and on and on

Did I dream this belief?
Or did I believe this dream?
Now I can find relief
I grieve

(Peter Gabriel, "I Grieve", dall'album "UP", 2002)


domenica 27 febbraio 2011

l'ombra in noi

"Vogliamo rose nel disegno della tappezzeria, Renoir sopra il sofà e musica di John Denver nello stereo.
Poi l'aggressività sfugge dal sacco e si scatena contro tutti quanti."