venerdì 29 novembre 2013

domenica 26 maggio 2013

Argento e nuvole



Ogni nuvola ha un profilo argentato.
Ossia: ogni brutta situazione contiene un aspetto positivo. Questo proverbio si usa (N.d.B.: in inglese) come incoraggiamento a chi è sopraffatto dalle difficoltà e non riesce a vedere nulla di positivo per il futuro.
L’origine del detto deriva da un’opera di John Milton “Comus: A Mask Presented at Ludlow Castle” del 1634.

I see ye visibly, and now believe
That he, the Supreme Good, to whom all things ill
Are but as slavish officers of vengeance,
Would send a glistering guardian, if need were
To keep my life and honour unassailed.
Was I deceived, or did a sable cloud
Turn forth her silver lining on the night?
I did not err; there does a sable cloud
Turn forth her silver lining on the night,
And casts a gleam over this tufted grove.”

Da allora in poi “Nuvole” e “profili argentati” furono termini usati spesso in letteratura, solitamente citando Milton e riferendosi frequentemente ad essi come “le nuvole di Milton”. Ma non si sentirà parlare della popolare forma proverbiale “Ogni nuvola ha un profilo argentato” prima dell’arrivo dell’edificante linguaggio dell’Inghilterra vittoriana. La prima occasione in cui venne espresso inequivocabilmente tale concetto arrivò nel 1840, nel “The Dublin Magazine, Volume I” nella recensione del romanzo “Marian; or, a Young Maid's Fortunes” di Mrs S.Hall, pubblicato nel 1840:
Come dice Katty Macane, “c’è un profilo argentato in ogni nuvola che navighi per il cielo, se solo riusciamo a vederlo”.

“C’è una profilo argentato per ogni nuvola” era la forma che il proverbio aveva assunto durante l’era vittoriana.
La forma attuale “Ogni nuvola ha un profilo argentato” apparve nel 1849 in un’altra recensione letteraria.
In “The New monthly belle assemblée, Volume 31” venne inclusa quella che fu fatta passare per una citazione del libro di Mrs S.Hall, ma che, in effetti, non appariva in “Marian”, dove invece si riportava il testo originale di Milton.

sabato 16 febbraio 2013

altro che sanremo...

Prendetevi il tempo di ascoltare questa canzone (sono 7 minuti e mezzo....
Anche se non ne comprendete il testo, non è fondamentale: lasciate che la musica entri in voi, che ogni frequenza diventi la vostra, che ogni percussione diventi un battito...
Respirate adagio, affinché ogni respiro sia come un'onda di note che entra ed esce da voi, come la risacca del mare sulla battigia...
E se non vi commuovete, se non vi ritroverete ad avere le lacrime che scendono da sole come magiche perle salate, beh, allora... NON avete un cuore...
Buon ascolto e che la Dea sia con voi...



sabato 2 febbraio 2013

marmotte riciclate

Riciclare è sempre positivo.
Soprattutto quando la voglia di scrivere è morta da tempo e con essa l'entusiasmo di comunicare.
Soprattutto quando troppi pensieri amari impongono di sopravvivere, tenendomi occupata a fare, anziché osservare, trascrivere e considerare.
Qualunque cosa.
Quindi, e per il terzo anno consecutivo (il che, la dice lunga), riciclo lo stesso post.
Questo: http://nonsolocats.blogspot.it/2010/02/imbolc-candlemas-candelora-e-groundhog.html

Con buona pace (si spera) della Marmotta Phil.


venerdì 18 gennaio 2013

Un "nuovo" amore

Mi sono innamorata, perdutamente, di lui.
E' morto, da secoli.
Almeno, non mi deluderà.
MAI.