Qualche tempo fa scrivevo di un graditissimo ritorno.
Ritorno da me più volte, per così dire, sponsorizzato, anche se in assoluta segretezza privata tra me e l'autrice.
Sia per la piacevolezza innegabile dei post (leggere per credere!), sia e soprattutto per la bellezza e profondità di chi quelle cose sapeva (e sa, tuttora, per fortuna) scrivere con naturalezza, (auto)ironia ed innegabile realismo.
Ecco, quindi, che oggi la mia cara amica di blog, in "arte" MR, mi regala questa preziosa "citazione".
http://oceanicapovolti2.blogspot.it/2012/09/amica-e-blog.html
Grazie MR, per l'ennesimo, preziosissimo sorriso che oggi hai saputo far nascere come un delicato raggio di sole su questo viso stanco.
lunedì 10 settembre 2012
sabato 30 giugno 2012
venerdì 29 giugno 2012
insulsi luoghi comuni
Appartamento di 80mq scarsi.
Aria condizionata in sala e ventilatore appositamente acceso per mandare freschezza nel corridoio e in camera (sistema collaudato da tempo...).
Le tre gatte sono tutte e tre qui in stanzetta, al caldo, con me (che continuo a litigare con gli imbecilli spagnoli), confortate solo da un piccolo ventilatore che dà il meglio di sè e fa quello che può.
Solo per un secondo, ché di più non meritano la mia attenzione, penso agli idioti, ignoranti, imbecilli che definiscono i gatti incapaci di amare poiché "pensano" solo a se stessi; e quasi vorrei chiedere loro perché le tre pelose siano qui con me invece che altrove, al fresco...
Ma sarebbe una domanda inutile, perché conosco già la risposta.
Da anni...
Aria condizionata in sala e ventilatore appositamente acceso per mandare freschezza nel corridoio e in camera (sistema collaudato da tempo...).
Le tre gatte sono tutte e tre qui in stanzetta, al caldo, con me (che continuo a litigare con gli imbecilli spagnoli), confortate solo da un piccolo ventilatore che dà il meglio di sè e fa quello che può.
Solo per un secondo, ché di più non meritano la mia attenzione, penso agli idioti, ignoranti, imbecilli che definiscono i gatti incapaci di amare poiché "pensano" solo a se stessi; e quasi vorrei chiedere loro perché le tre pelose siano qui con me invece che altrove, al fresco...
Ma sarebbe una domanda inutile, perché conosco già la risposta.
Da anni...
domenica 22 aprile 2012
un graditissimo ritorno
Grazie ad un gatto.
Anzi, UNA gatta, Gea.
Anzi, due gatti: Gea e Tremor :-)
Bentornata MR...
Però il vecchio blog potevi lasciarlo...
Anzi, UNA gatta, Gea.
Anzi, due gatti: Gea e Tremor :-)
Bentornata MR...
Però il vecchio blog potevi lasciarlo...
lunedì 27 febbraio 2012
domenica 26 febbraio 2012
una vita a metà (sottotitolo: quella che non sono più)
Una settimana e ventidue anni fa iniziava la mia "nuova" vita: metà trascorsa là e metà qui.
Ricordo ancora quel giorno, l'abbraccio dei miei nonni, che non avrei più rivisto e quello dei miei genitori, increduli che io, proprio io, che non sapevo "neanche stirare" (come sottolineò più volte mia madre) sarei partita per andare a vivere per conto mio, a più di quattrocento chilometri da casa.
Senza pensare che per me, casa, sarebbe stato ovunque mi fossi trovata bene.
Ammesso che ciò fosse possibile...
Oggi, riguardando con gli occhi della memoria, ripassando mentalmente questi "secondi" ventidue anni, questa metà vita trascorsa in terra padana, mi appare assolutamente chiara una verità: che quella che ero non esiste più.
E non in senso puramente cronologico, ma semmai in senso esistenziale.
Non esiste più quella "me" che viveva ogni cosa con entusiasmo ed emozioni, forse anche troppe, ma comunque genuine e spontanee.
Non esiste più quella "me" che trovava conforto nella bellezza delle cose, che trasformava il proprio dolore in qualcos altro; quella che leggeva, scriveva, dipingeva, cantava e, a fasi alterne, si imbarcava in avventure creative di vario tipo, come confermato da pile di libri e riviste a tema (decoupage, candele, paste sintetiche, acquarelli, punto croce, tempere...).
Non esiste più quella "me" che NON dimenticava MAI un compleanno di un amico o un'amica, ai tempi in cui non c'era fessbuc a ricordarti i genetliaci altrui.
Non esiste più quella "me" che dormiva bene ogni notte e si svegliava "nuova" ogni mattina, pronta a percorrere un'altra giornata, qualunque sfida portasse.
Non esiste più quella "me" che, con un pizzico di legittima vanità, amava prendersi cura di se stessa, confortata dal sentirsi dire che non dimostrava gli anni che aveva.
Quella che ero è morta: sepolta sotto un quinquennio eufemisticamente difficile, sotto una montagna di (per non dire altro) amarezza, sconforto e dolore, proprio e, per quel che vale, altrui.
Oggi al suo posto c'è una persona che solo grazie a loro trova la forza di alzarsi dal letto e di affrontare ciò che le capiterà, più per senso del dovere che per reale convinzione di riuscire a farcela un'altra volta.
C'è un'anima stanca, un corpo ingrigito e un cuore ammaccato, tenuti insieme non so neanch'io da cosa.
Giacché, se di energia si tratta, dev'essere davvero ben nascosta, perché mi sembra di vivere ogni giorno in uno status di "riserva" costante.
E chissà se avrò ancora la fortuna, prima o poi, di poter "fare il pieno".
Possibilmente, di serenità.
Ricordo ancora quel giorno, l'abbraccio dei miei nonni, che non avrei più rivisto e quello dei miei genitori, increduli che io, proprio io, che non sapevo "neanche stirare" (come sottolineò più volte mia madre) sarei partita per andare a vivere per conto mio, a più di quattrocento chilometri da casa.
Senza pensare che per me, casa, sarebbe stato ovunque mi fossi trovata bene.
Ammesso che ciò fosse possibile...
Oggi, riguardando con gli occhi della memoria, ripassando mentalmente questi "secondi" ventidue anni, questa metà vita trascorsa in terra padana, mi appare assolutamente chiara una verità: che quella che ero non esiste più.
E non in senso puramente cronologico, ma semmai in senso esistenziale.
Non esiste più quella "me" che viveva ogni cosa con entusiasmo ed emozioni, forse anche troppe, ma comunque genuine e spontanee.
Non esiste più quella "me" che trovava conforto nella bellezza delle cose, che trasformava il proprio dolore in qualcos altro; quella che leggeva, scriveva, dipingeva, cantava e, a fasi alterne, si imbarcava in avventure creative di vario tipo, come confermato da pile di libri e riviste a tema (decoupage, candele, paste sintetiche, acquarelli, punto croce, tempere...).
Non esiste più quella "me" che NON dimenticava MAI un compleanno di un amico o un'amica, ai tempi in cui non c'era fessbuc a ricordarti i genetliaci altrui.
Non esiste più quella "me" che dormiva bene ogni notte e si svegliava "nuova" ogni mattina, pronta a percorrere un'altra giornata, qualunque sfida portasse.
Non esiste più quella "me" che, con un pizzico di legittima vanità, amava prendersi cura di se stessa, confortata dal sentirsi dire che non dimostrava gli anni che aveva.
Quella che ero è morta: sepolta sotto un quinquennio eufemisticamente difficile, sotto una montagna di (per non dire altro) amarezza, sconforto e dolore, proprio e, per quel che vale, altrui.
Oggi al suo posto c'è una persona che solo grazie a loro trova la forza di alzarsi dal letto e di affrontare ciò che le capiterà, più per senso del dovere che per reale convinzione di riuscire a farcela un'altra volta.
C'è un'anima stanca, un corpo ingrigito e un cuore ammaccato, tenuti insieme non so neanch'io da cosa.
Giacché, se di energia si tratta, dev'essere davvero ben nascosta, perché mi sembra di vivere ogni giorno in uno status di "riserva" costante.
E chissà se avrò ancora la fortuna, prima o poi, di poter "fare il pieno".
Possibilmente, di serenità.
martedì 14 febbraio 2012
lunedì 2 gennaio 2012
nuovi a-mici
Ho scoperto questo sito http://www.amicidichicco.it/ che consiglio a tutti coloro che amano i gatti e ne hanno adottati di tutti i tipi.
Il sito si propone di diffondere l'importanza di adottare gatti che non siano necessariamente cuccioli, salvando così tanti animali che meritano comunque amore e calore.
Mi è stato proposto di raccontare la mia esperienza in merito.
Così ho scritto la storia di Priscilla.
Ed eccola qui.
Buona lettura... :-)
Il sito si propone di diffondere l'importanza di adottare gatti che non siano necessariamente cuccioli, salvando così tanti animali che meritano comunque amore e calore.
Mi è stato proposto di raccontare la mia esperienza in merito.
Così ho scritto la storia di Priscilla.
Ed eccola qui.
Buona lettura... :-)
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