lunedì 8 febbraio 2010

a...mare nostalgie

(8 febbraio)
Son quei giorni così: quelli in cui i pensieri amari sono talmente tanti da sembrare uno solo.
Enorme, pesante, che per quanto cerchi di spostarlo, torna sempre ad ingombrarti la mente e l'anima.
Tipo quegli odiosi pupazzi che dondolano, dondolano e non cadono mai.
Son quei giorni in cui il mare, il mio mare, manca da morire.
Perché, è banale, lo so, ma il mare, chi c'è nato accanto, se lo porta sempre dentro.
Sempre.
Non ho mai sentito qualcuno dire che ha nostalgia della pianura.
O della montagna.
Ma del mare, si.
E ci sono migliaia di canzoni e di leggende e di poesie che lo dimostrano.
Del mare è stato detto tutto, so di non essere originale.
Ma mi colpisce un pensiero: quello del mare come madre.
Nella lingua italiana la differenza grafica è poca, una sola "d" tra le due parole.
In francese, poi, la pronuncia è addirittura uguale, la grafia però è diversa.
In italiano il mare è di genere maschile, in francese è femminile: molto più appropriato.
Ed è dal mare, a quanto pare, che siamo nati tutti, un giorno molto lontano.
Ma non abbastanza da farcelo dimenticare.
Forse per questo tanti suicidi avvengono in mare: perché chi desidera morire, lo fa lasciandosi abbracciare da un'immensa distesa materna, come per compensare il dolore di un distacco antico, mai risolto del tutto.
Quando sento la nostalgia del mare, quello che mi manca è un abbraccio intenso e potente, è il profumo del sale che si mescola al sapore della lacrime, è la voce del vento che riavvolge le onde e te le schiaffeggia in faccia.
Il mare è un orizzonte lontano, oltre il quale tutto potrebbe cambiare.
Ma solo per chi ha il coraggio di salpare...

Sailing - Christopher Cross


Non è lontano dal paradiso
almeno, non per me
e se il vento è quello giusto puoi navigare lontano
e trovare la tranquillità
le vele sanno fare miracoli
aspetta e vedrai
credimi...

non è lontano dall'isola che non c'è
e non c'è bisogno di fingere
e se il vento è quello giusto
ritroverai ancora la gioia dell'innocenza
le vele possono fare miracoli
aspetta e vedrai
credimi...

navigare mi porta lontano
dove ho sempre sentito che potessero essere
solo un sogno ed il vento a portarmi via
e presto sarò libero

è la fantasia
che prende il meglio di me
mentre navigo
tutto è avvolto in un sogno ad occhi aperti
ogni parola è come sinfonia
riesci a credermi?

navigare mi porta lontano
dove ho sempre sentito che potessero essere
solo un sogno ed il vento a portarmi via
e presto sarò libero

non è lontano dal buon senso
almeno, non per me
e quando il vento è giusto puoi navigare lontano
e trovare la serenità
le vele sanno fare miracoli
aspetta e vedrai
riesci a credermi?

navigare mi porta lontano
dove ho sempre sentito che potessero essere
solo un sogno ed il vento a portarmi via
e presto sarò libero...

(dedicato a Mamit e a chi ha intrapreso la lunga rotta...)

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