giovedì 21 gennaio 2010

riassunto veloce

Veloce, si: chè non c'è molto di cui valga la pena parlare.
Stamattina, finalmente e dopo settimane in cui il pensiero mi tormentava anche di notte, sotto forma di incubo, sono tornata ad Orribilandia.
Motivo ufficiale: assemblea sindacale.
Motivo ufficioso (ma più importante): recuperare le cose MIE.
Proprio come in quelle scene (viste solo nei film americani) in cui la licenziata di turno prende e mette tutto in una scatola, sotto lo sguardo compassionevole e/o invidioso dei colleghi che restano; il primo che mi viene in mente: "Una donna in carriera".

Con la sottile differenza che nel mio caso non ci sarà Harrison Ford a salvarmi la vita, economica ed affettiva. Peccato.
Per cui, oltre ad uno smagliante sorriso, dietro al quale si celava la sincera e profonda sensazione di liberazione, i colleghi hanno assistito ad una specie di testamento, in cui ho lasciato le cose d'ufficio ad uno di loro (cancelleria varia) ed ho letteralmente gettato nella spazzatura i miei appunti e la mia esperienza decennale.
Poi ho riposto con cura nella scatola alcuni oggetti personali, ricordi di chi se n'era già andato prima di me e, cosa a cui tenevo più di tutte, ho acceso il computer, ho letto la posta arretrata (più che altro spam: orribilandia è carente in tutto, specie da un punto di vista informatico) ed ho recuperato i miei quasi 50mb di immagini, pazientemente raccolte in anni ed anni di navigazione in rete e non solo, quelle con cui, durante la mia assenza dall'ufficio, donavo un po' di bellezza all'orrendo "open office", grazie al loro scorrere sul monitor del "mio" pc.
Dopodiché ho salutato chi meritava (pochi) e me ne sono andata via, caricando scatola ed un borsone in auto, chè ormai mi mancava l'aria, già pesante di suo da sempre.
Per dovere di cronaca, va detto che al momento la situazione è tutt'altro che chiara: i sindacati hanno parlato di tagli, ma solo negli uffici, senza essere in grado di dire tra quanto e in quale misura (per cui presumo che intanto fino al 20 febbraio resterò in cassaintegrazione e poi chissà).
Mi mancano i dettagli precisi in quanto sono arrivata in ritardo, in parte volutamente ed in parte a causa del ghiaccio che ho impiegato mezz'ora a togliere dall'auto.
Ma quello che ho sentito è stato sufficientemente demoralizzante ed ha purtroppo confermato i miei sospetti.
Però rimane questa sensazione di estrema leggerezza: al momento è più forte di tutto.
Forse non voglio prendere atto della situazione reale.
O forse sto già guardando avanti: e non me ne rendo ancora conto.

6 commenti:

fabio r. ha detto...

che dire? hai ragione tu: guarda avanti, è l'unica chance che ci rimane... ti abbraccio e ti comprendo (e pavento un futuro simile pure per me mi sa...) come pochi altri.

Ornella ha detto...

A volte si chiude una porta per poi aprirsi un portone! Oppure: Storta va, dritta viene! Insomma, io ti auguro il meglio, non disperare! E lo dico a te per darmi coraggio anch'io per il mio Francesco. Ti abbraccio forte

giardigno65 ha detto...

situazione terribile ! In bocca al lupo !!!

Mamit ha detto...

Magari è l'occasione giusta per dare una svolta positiva, chissà!
in ogni caso ti faccio un milione di bocca al lupo. e crepi!!!

ziamaina ha detto...

Grazie a tutti per l'incoraggiamento.
Ma lasciamo stare i lupi ché, pure loro, non se la passano di certo molto bene...

maria rosaria ha detto...

cara ziamaina, ti dico solo che mi dispiace anche se non sai che fartene, e che non c'è cosa peggiore che la mancanza di tranquillità lavorativa. speriamo veramente che qualcosa si muova e ti tolga d'impaccio. comunque, anche se non è consolatorio, è una spada di damocle anche sulla testa del mio settore, che se si continua così non si sa dove andrà a sfracellarsi.
ti abbraccio forte. un sincero saluto!