Il 2009, nonostante tutto, è finito relativamente bene, con l'adozione di Briciola.
La sera di Capodanno, così come già per la vigilia di Natale, è stata normale.
Cena al giapponese con il comproprietario, tanto per non lavare i piatti.
Serata veloce, avendo incontrato due amici che non vedevamo da parecchi anni, con i quali si è arrivati presto a fine serata.
Rientro alle ore 23,30, per assicurarmi che le micie, compresa Trilly in garage, non si spaventassero per i consueti botti dei consueti idioti, duri a morire.
Infatti la mezzanotte è sopraggiunta, e non me ne sono neanche accorta, mentre avevo Chloe in braccio e tentavo di togliermi trucco e lenti (cose che le gattare sanno fare benissimo tutte contemporaneamente).
Finito, gettato alle spalle.
Il 2010 è iniziato con pranzo leggero, acquistato, come per natale, in gastronomia: tre antipasti e due primi in due. Niente di esorbitante, quindi.
Per cui, a differenza di tanti che ho letto e sentito nei primi giorni del nuovo anno, non ho alcun centimetro, né chilo in più contro cui combattere.
Combatto invece contro un nuovo motivo di amarezza, come non bastassero quelli ereditati dall'anno scorso.
Il 2 gennaio, infatti, ho avuto comunicazione, a mezzo raccomandata, del prolungamento della cassaintegrazione fino al 20 febbraio 2010: ma la cosa 'splendida' è che non solo lo stipendio sarà ridotto, per effetto di tale procedura, a circa 800 euro, (che, considerando l'attuale risparmio di benzina di circa 200 euro al mese, mi fanno arrivare più o meno allo stesso salario di prima), ma non essendo - così dissero a dicembre - i nuovi padroni in grado di anticipare le paghe dei cassaintegrati, la corresponsione dell'importo spetterà direttamente all'INPS: ciò purtroppo significa che, anziché il prossimo lunedì, come per gli altri dipendenti regolarmente al lavoro, la paga di dicembre mi verrà corrisposta, che tutto vada bene, non prima di metà febbraio. Evviva...
Comunque, nonostante la mia nota intolleranza a Venezia, la quale, per una sorta di 'overloading sensoriale' mi causa SEMPRE una fastidiosa emicrania da 'forzata turistica', ieri sono riuscita ad andare alle Gallerie dell’Accademia, in occasione di una particolare esposizione (questa) che terminerà il prossimo 10 gennaio e a cui tenevo particolarmente per via d'un particolare disegno, che amo da circa 30 anni.
Insomma, una voce da cancellare dalla lista delle "cose da fare prima di morire".
A parte quanto sopra, la vita procede al solito modo, con l'imperterrita missione felina che mi vede impegnata ogni mattina e con qualunque tempo; stamattina, sotto una fastidiosa pioggia, T. ed io siamo andate alla colonia, dove purtroppo c'erano solo Eolo e Cloudy.
Abbiamo riempito velocemente la mangiatoia di cibo umido e secco e siamo sconsolatamente tornate a casa, confidando che i mici arrivassero a nutrirsi in un momento di tregua pluviale.
Che però, finora, non c’è stata.
Il che mi porta a sperare, per quanto possibile, in un miglioramento meteorologico.
Per quanto, in questo, come in altri momenti, il termine "sperare" suoni tanto come un irritante eufemismo di “farsi volontariamente prendere per il culo dalla vita”.
Buon anno, comunque...
Un omaggio per Pittino.
10 mesi fa
9 commenti:
L'unica cosa consolatoria di questo racconto è che il tuo comproprietario sembra essere di bocca buona e, comunque, non ti scoccia affinchè tu ti dia da fare in cucina! E credimi, non è poco! Il mio, se gli presenti 2 volte la stessa pietanza, ti apostrofa con un "Repetita iuvant"? :D
Cara Ornella, il comproprietario è l'addetto alla cucina, quindi c'ha poco da scocciare la sottoscritta.
Il ruolo gli è stato affidato ormai 20 anni fa, data la mia non amichevole relazione con i fornelli (sempre per colpa materna, ovviamente), ma in poco tempo tale assegnazione ha rivelato che è pure bravo e si applica con successo.
Il che, una volta tanto, è una fortuna.
in primo luogo strafelice per l'adozione! per la situazione economica non sai come ti capisco... precario intellettual(oid)e da una vita vivo ormai con rinnovi anno dopo anno... ormai ho fatto il callo.
io ho passato il capodanno con i mici del canile (in prima parte) poi con i miei gattoni, a casa, proteggendoli e coccolandoli contro i botti (meno dell'anno scorso, per fortuna) e stop. nessun cenone, ma tanto è da anni che non me ne pò fregà de meno ormai...
un abbraccio ed una migliore prosecuzione nel 2010!
Fabio: domani andrò a trovare Briciola e spero di poterla fotografare nella sua nuova casa.
La situazione economica è triste, ma dalla prossima settimana comincerò a fare il giro delle agenzie di lavoro temporaneo, ritengo siano le uniche in grado di fornire il vero polso del mercato lavorativo. E sempre meglio che buttar soldi a spedire curriculum che nessuno leggerà.
Mici al canile? Avevo capito cani! E comunque anche qui i botti sono stati pochi, per fortuna.
Gli idioti, invece, continuano a proliferare, purtroppo.
Grazie per l'augurio che ovviamente ricambio a te e pelosi e cari vari :-)
speranza come eufemismo di farsi prendere volontariamente per culo dalla vita lo trovo fantastico! spero di cuore che tu possa risolvere in qualche modo la tua situazione professionale...
bacio
Maria Rosaria: grazie, il bello dell'ironia è che ti aiuta sempre a venirne fuori con qualcosa di divertente, anche se permeato di amara consapevolezza (e voi "toschi" ne sapete qualcosa).
E grazie per l'augurio lavorativo, ne ho quantomai bisogno...
Hai visto che in fondo in fondo in ognuno di noi si nasconde un "poco di buono"!? La battutta l'ho rubata a Mirco.:D
Mi spiace sentirti giu'..la cassa integrazione è uno schifo , sintomo di un paese che va a catafascio e fa finta di nulla..
Tu sei stupenda come sempre...vorrei adottarli tutti io quei mici..;-(
Ornella: non so chi sia Mirco, però la battuta è sfiziosa assai :-)
Sononera: cara, "giù" è un avverbio di luogo che non rende bene l'idea di quanto in basso mi senta, per quanto non essere l'unica in questa situazione sia una magra consolazione.
Anzi, anoressica.
Quanto ai poveri mici, almeno da quando li seguo, qualcuno di loro è stato salvato da quel posto infame.
Ma resta sempre un gran magone, una gran rabbia ed una profonda frustrazione nel dover accettare che viviamo in un mondo di merda, in cui i falsi buoni sentimenti servono solo per fare "audience" in televisione e quando si tratta di comportarsi da esseri umani, ci si ritrova sempre soli, con il proprio dolore e i propri ideali, presi a calci dalla massa ignorante che calpesta ed inquina questo povero pianeta.
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