Un anno fa il giorno più brutto della mia vita.
Una ferita, straziante, tra cuore ed anima, che non si è più rimarginata.
Anzi.
Un vuoto incolmabile, che niente e nessuno potrà riempire.
Ringrazio la mia Emily, piccola, dolce amica di zampa; troppo piccola per meritare di sopportare il peso di tanto dolore, eppure splendida, tenera, "responsabile" e matura, molto più di tanti bipedi, incapaci di comprendere cosa significhi perdere un animale che ti ha donato tutto il meglio di sé per undici anni.
Undici anni spazzati di colpo: tanti, troppi per poterli dimenticare.
E infatti non li ho dimenticati; quello che vorrei cancellare è il peso del vuoto lasciato dal dolore.
So che sei con me, amore mio, stanotte m'è sembrato di sentirti saltare sul letto.
E chissà, forse c'eri davvero, a tenermi compagnia.
Mi manchi tanto, dolce tesoro, mio per sempre ed unico: Tommy...
martedì 26 agosto 2008
venerdì 22 agosto 2008
il dolore creativo
N.B. avevo pensato di scrivere questo post ieri.
Poi, quando ho letto queste due tristi notizie, ho spento il computer ed ho cercato di spegnere anche i pensieri, ulteriormente appesantiti e resi amari da quanto era appena accaduto a due persone così speciali, sensibili e, di certo, non meritevoli di altro dolore.
[Respiro profondo...]
Quindi, oggi vorrei dedicare a loro e a tutte le persone che, come me, cercano da tanto (troppo?) tempo di dare un senso alla propria vita, soprattutto nei momenti di profondo sconforto, quando ogni sforzo per andare avanti sembra produrre solo l'effetto di farti affondare e tornare indietro, qualcosa di "artistico", scaturito dalla volontà, per quanto duramente messa a prova, di uscire dal pozzo dell'amarezza, attraverso la creazione di qualcosa di nuovo; una specie di purificazione dell'anima, una ventata d'aria fresca che scuota i pensieri tristi e li faccia volar via come fogli di carta velina, una finestra spalancata in un giorno di sole e di vento che sa di mare e di speranza.
Si parte con qualche maglietta di cotone, un bel po' di spago, una confezione di colorante per tessuti, un chilo di sale grosso ed una lavatrice, possibilmente funzionante :-).
Il procedimento che illustrerò si chiama "tie and dye", che si può tradurre "stringi e tingi"; ironicamente, le due parole suonano uguali a "tie and die" che invece significa "stringi e muori", il che mi fa pensare alla voglia di strangolare il dolore per ucciderlo e mandarlo via da dentro di noi; o, molto più tristemente, alla soluzione estrema cui qualcuno decide d'arrivare in certi momenti molto bui della propria esistenza :-(
Ma, per fortuna, non è il mio caso.
Le tecniche per legare o annodare le maglie od i tessuti da tingere sono molteplici ed ognuna dà risultati differenti: ovviamente l'esito sarà diverso se la maglia è già colorata oppure è bianca.
Ho utilizzato magliette che erano già state tinte con la stessa tecnica qualche anno fa: il colore finale non mi piaceva, così ho deciso di tentare di nuovo; inoltre ho provato con una turchese.
Si possono effettuare nodi prendendo solo una parte di stoffa e utilizzando lo spago per più "livelli" oppure piegare interamente il tessuto e legarlo in senso verticale od orizzontale fino ad ottenere una specie di "salame".
Le foto dovrebbero render meglio l'idea di quanto ho cercato di spiegare :-[
Finita la faticosa [e dolorosa, come le foto delle mie dita dimostrano]
fase dell'annodamento, si seguono le istruzioni per la tintura come da istruzioni allegate nella scatoletta contenente il materiale necessario, si aggiungono gli indumenti da tingere e si aspetta che la lavatrice abbia finito il primo turno, alla temperatura di 60°C, il che richiede che i tessuti siano resistenti ed in fibre naturali come cotone, lino e viscosa. NON si mette il detersivo, in quanto il lavaggio avverrà dopo che la fase di tintura sarà terminata.
Alla fine del procedimento di tintura, si tirano fuori gli indumenti dalla lavatrice e si procede con il taglio dello spago.
Per me questo è il momento più bello, perchè finchè i nodi non sono sciolti non si può sapere come sarà il risultato finale; e ad ogni pezzo di spago che viene tagliato, mentre il tessuto si libera e si srotola, rivelando colori e sfumature inimmaginabili, mi piace pensare che vengano dissolti, uno ad uno, anche quelli che stringono l'anima , lasciandola di nuovo libera di aprirsi, respirare e rivelare la sua vera natura, senza confini, né restrizioni.
Tagliati tutti i nodi, si mettono nuovamente gli indumenti in lavatrice e si lavano alla stessa temperatura della fase precedente.
Finita anche la fase di lavaggio, si procede con lo stendere normalmente gli indumenti tinti.
Ed ecco qui il risultato della mia "creazione".
Buon "arcobaleno" a tuttE ...
Poi, quando ho letto queste due tristi notizie, ho spento il computer ed ho cercato di spegnere anche i pensieri, ulteriormente appesantiti e resi amari da quanto era appena accaduto a due persone così speciali, sensibili e, di certo, non meritevoli di altro dolore.
[Respiro profondo...]
Quindi, oggi vorrei dedicare a loro e a tutte le persone che, come me, cercano da tanto (troppo?) tempo di dare un senso alla propria vita, soprattutto nei momenti di profondo sconforto, quando ogni sforzo per andare avanti sembra produrre solo l'effetto di farti affondare e tornare indietro, qualcosa di "artistico", scaturito dalla volontà, per quanto duramente messa a prova, di uscire dal pozzo dell'amarezza, attraverso la creazione di qualcosa di nuovo; una specie di purificazione dell'anima, una ventata d'aria fresca che scuota i pensieri tristi e li faccia volar via come fogli di carta velina, una finestra spalancata in un giorno di sole e di vento che sa di mare e di speranza.
Si parte con qualche maglietta di cotone, un bel po' di spago, una confezione di colorante per tessuti, un chilo di sale grosso ed una lavatrice, possibilmente funzionante :-).
Il procedimento che illustrerò si chiama "tie and dye", che si può tradurre "stringi e tingi"; ironicamente, le due parole suonano uguali a "tie and die" che invece significa "stringi e muori", il che mi fa pensare alla voglia di strangolare il dolore per ucciderlo e mandarlo via da dentro di noi; o, molto più tristemente, alla soluzione estrema cui qualcuno decide d'arrivare in certi momenti molto bui della propria esistenza :-(
Ma, per fortuna, non è il mio caso.
Le tecniche per legare o annodare le maglie od i tessuti da tingere sono molteplici ed ognuna dà risultati differenti: ovviamente l'esito sarà diverso se la maglia è già colorata oppure è bianca.
Ho utilizzato magliette che erano già state tinte con la stessa tecnica qualche anno fa: il colore finale non mi piaceva, così ho deciso di tentare di nuovo; inoltre ho provato con una turchese.
Si possono effettuare nodi prendendo solo una parte di stoffa e utilizzando lo spago per più "livelli" oppure piegare interamente il tessuto e legarlo in senso verticale od orizzontale fino ad ottenere una specie di "salame".
Le foto dovrebbero render meglio l'idea di quanto ho cercato di spiegare :-[
Finita la faticosa [e dolorosa, come le foto delle mie dita dimostrano]
fase dell'annodamento, si seguono le istruzioni per la tintura come da istruzioni allegate nella scatoletta contenente il materiale necessario, si aggiungono gli indumenti da tingere e si aspetta che la lavatrice abbia finito il primo turno, alla temperatura di 60°C, il che richiede che i tessuti siano resistenti ed in fibre naturali come cotone, lino e viscosa. NON si mette il detersivo, in quanto il lavaggio avverrà dopo che la fase di tintura sarà terminata.
Alla fine del procedimento di tintura, si tirano fuori gli indumenti dalla lavatrice e si procede con il taglio dello spago.
Per me questo è il momento più bello, perchè finchè i nodi non sono sciolti non si può sapere come sarà il risultato finale; e ad ogni pezzo di spago che viene tagliato, mentre il tessuto si libera e si srotola, rivelando colori e sfumature inimmaginabili, mi piace pensare che vengano dissolti, uno ad uno, anche quelli che stringono l'anima , lasciandola di nuovo libera di aprirsi, respirare e rivelare la sua vera natura, senza confini, né restrizioni.
Tagliati tutti i nodi, si mettono nuovamente gli indumenti in lavatrice e si lavano alla stessa temperatura della fase precedente.
Finita anche la fase di lavaggio, si procede con lo stendere normalmente gli indumenti tinti.
Ed ecco qui il risultato della mia "creazione".
Buon "arcobaleno" a tuttE ...
giovedì 21 agosto 2008
venerdì 15 agosto 2008
alla ricerca della dolcezza perduta
Da qualche giorno sto cercando di distrarmi dalla recente, ennesima ventata d'amarezza, in vari modi, possibilmente non dannosi per la mia salute (soprattutto quella mentale, più precaria d'un lavoratore a tempo determinato :-/).
E allora, proprio ieri, ho assaggiato una miniporzione di uno splendido e leggerissimo dolce: una specie di cheesecake, tanto delizioso, quanto evanescente, al punto da far quasi credere d'esser perfino poco calorico: ed il merito di tale creazione va al solito gastronomo di fiducia.
Ebbene si, ne ho uno anch'io; anzi, ce l'ha il convivente, che, da sempre, si occupa delle mansioni culinarie, mentre a me spetta l'ingrato (e quasi mai riconosciuto) compito di pulire e sistemare la cucina a fine "spettacolo".
Incuriosita dalla consistenza del suddetto dolce, ho cercato di capire (si, certo :-|) quale ne fosse la composizione e, digitando le parole "dolci + albume + neve + panna", ho trovato, tra i primi risultati, due siti molto interessanti, perfino per me che, come ho già detto altre volte, non so cucinare davvero (non come qualcuna che lo dice e, invece, poi, sfodera ricette come questa, tanto per citare la più recente).
Il primo è questo, "i dolci di Paola": le ricette sembrano facili e almeno c'è il vantaggio di poterlo leggere senza ingrassare :-/
Il secondo, lontano da me forse anche più del primo, in quanto riguarda due aspetti della vita umana cui sono alquanto estranea, non tanto per scelta, quanto per evidente mancanza di capacità e dotazione "genetica", è questo blog di "Scienza in cucina", curioso e divertente nel far scoprire aspetti che vanno al di là del "semplice" cucinare, affrontando l'arte culinaria ed i suoi misteri con criterio scientifico ed esaurienti spiegazioni che, però, non corrono mai il rischio di annoiare.
Insomma, ce la sto mettendo tutta.
Ora vado a lavare i piatti, chè quello ancora mi riesce bene :-P
Buon ferragosto, a chi lo festeggia; agli altri, cui non importa granché della ricorrenza, come alla scrivente, da sempre allergica alle "feste comandate", buona lettura.
E allora, proprio ieri, ho assaggiato una miniporzione di uno splendido e leggerissimo dolce: una specie di cheesecake, tanto delizioso, quanto evanescente, al punto da far quasi credere d'esser perfino poco calorico: ed il merito di tale creazione va al solito gastronomo di fiducia.
Ebbene si, ne ho uno anch'io; anzi, ce l'ha il convivente, che, da sempre, si occupa delle mansioni culinarie, mentre a me spetta l'ingrato (e quasi mai riconosciuto) compito di pulire e sistemare la cucina a fine "spettacolo".
Incuriosita dalla consistenza del suddetto dolce, ho cercato di capire (si, certo :-|) quale ne fosse la composizione e, digitando le parole "dolci + albume + neve + panna", ho trovato, tra i primi risultati, due siti molto interessanti, perfino per me che, come ho già detto altre volte, non so cucinare davvero (non come qualcuna che lo dice e, invece, poi, sfodera ricette come questa, tanto per citare la più recente).
Il primo è questo, "i dolci di Paola": le ricette sembrano facili e almeno c'è il vantaggio di poterlo leggere senza ingrassare :-/
Il secondo, lontano da me forse anche più del primo, in quanto riguarda due aspetti della vita umana cui sono alquanto estranea, non tanto per scelta, quanto per evidente mancanza di capacità e dotazione "genetica", è questo blog di "Scienza in cucina", curioso e divertente nel far scoprire aspetti che vanno al di là del "semplice" cucinare, affrontando l'arte culinaria ed i suoi misteri con criterio scientifico ed esaurienti spiegazioni che, però, non corrono mai il rischio di annoiare.
Insomma, ce la sto mettendo tutta.
Ora vado a lavare i piatti, chè quello ancora mi riesce bene :-P
Buon ferragosto, a chi lo festeggia; agli altri, cui non importa granché della ricorrenza, come alla scrivente, da sempre allergica alle "feste comandate", buona lettura.
lunedì 11 agosto 2008
Tigro & Tigra: aggiornamento
I due piccolini stanno bene.
L'esame coprologico ha dato esito negativo, il che, in questi casi, è un'ottima notizia e significa che la coccidiosi è stata sconfitta ed ora sono guariti.
Stamattina ultimo scrupoloso controllo dal veterinario, per verificare che sia tutto a posto e per dare una calmata alla mia ansia da separazione :-(
Nel frattempo loro riposano, in attesa di conoscere la loro nuova e, spero, definitiva casa.
Invece io conto le ore che mi restano prima di vederli andare via; è stato bello avere la casa "piena" di gatti, dopo il vuoto lasciato da Tommy quasi un anno fa e nonostante la mia piccolina splendida abbia fatto tutto il possibile per non farmi sentire troppo sola.
Mentirei se dicessi di non aver sperato di poterli tenere con me.
Con i gatti è così, almeno per chi li ama: ognuno di loro è unico e non si finisce mai di desiderarli, apprezzarli e volerne tanti intorno.
Forse perché ognuno di loro aiuta a mettere una pezza di colore diverso ai tanti, troppi strappi dell'anima.
O forse semplicemente perché chi lascia entrare un gatto nel proprio cuore, poi, non può più farne a meno.
Una sorta di "felinodipendenza", curabile solo con fusa, miagolii e tutto ciò che solo un gatto può donare.
Per fortuna, al mio ritorno a casa, ci sarà chi mi farà sorridere :'-)
L'esame coprologico ha dato esito negativo, il che, in questi casi, è un'ottima notizia e significa che la coccidiosi è stata sconfitta ed ora sono guariti.
Stamattina ultimo scrupoloso controllo dal veterinario, per verificare che sia tutto a posto e per dare una calmata alla mia ansia da separazione :-(
Nel frattempo loro riposano, in attesa di conoscere la loro nuova e, spero, definitiva casa.
Invece io conto le ore che mi restano prima di vederli andare via; è stato bello avere la casa "piena" di gatti, dopo il vuoto lasciato da Tommy quasi un anno fa e nonostante la mia piccolina splendida abbia fatto tutto il possibile per non farmi sentire troppo sola.
Mentirei se dicessi di non aver sperato di poterli tenere con me.
Con i gatti è così, almeno per chi li ama: ognuno di loro è unico e non si finisce mai di desiderarli, apprezzarli e volerne tanti intorno.
Forse perché ognuno di loro aiuta a mettere una pezza di colore diverso ai tanti, troppi strappi dell'anima.
O forse semplicemente perché chi lascia entrare un gatto nel proprio cuore, poi, non può più farne a meno.
Una sorta di "felinodipendenza", curabile solo con fusa, miagolii e tutto ciò che solo un gatto può donare.
Per fortuna, al mio ritorno a casa, ci sarà chi mi farà sorridere :'-)
domenica 10 agosto 2008
finalmente un buon anniversario
Oggi sono sette anni che Lory è entrata a far parte della mia vita.
Anzi, della nostra, visto che da quel lontano 10 agosto 2001 è rimasta a casa dei miei.
Arrivata come una stella cadente, nel giorno di San Lorenzo; inevitabile darti questo nome, come per evocare in te tutti i nostri desideri più profondi e coltivare una speranza in più che alcuni di essi potessero avverarsi.
Grazie, Lory, per la tua presenza felina e particolare; vorrei darti un sacco di baci, ma so che non me lo lascerai mai fare, perchè sei ostinatamente ed orgogliosamente schiva, tranne quando ti fa comodo.
Gatta, appunto :-)
Anzi, della nostra, visto che da quel lontano 10 agosto 2001 è rimasta a casa dei miei.
Arrivata come una stella cadente, nel giorno di San Lorenzo; inevitabile darti questo nome, come per evocare in te tutti i nostri desideri più profondi e coltivare una speranza in più che alcuni di essi potessero avverarsi.
Grazie, Lory, per la tua presenza felina e particolare; vorrei darti un sacco di baci, ma so che non me lo lascerai mai fare, perchè sei ostinatamente ed orgogliosamente schiva, tranne quando ti fa comodo.
Gatta, appunto :-)
domenica 3 agosto 2008
per veri amanti degli animali
Queste due meraviglie cercano qualcuno che li ami e li rispetti.
Si chiamano Tigro
e Tigra
hanno circa due mesi e mezzo, presumibilmente sono nati verso fine maggio e sono gli unici superstiti d'una cucciolata sfortunatissima di sei gattini, due dei quali lasciati morire di fame nei pressi d'un (fottuto) ristorante (di merda) e gli altri due finiti a far parte dell'asfalto >:-(
Sono stati vaccinati e sverminati, ora sono in cura da una settimana per la coccidiosi ed il prossimo sabato saprò se sono guariti.
Cerco affidatari non troppo lontani da me, anche per poter mantenere un contatto dopo l'adozione.
Se qualcuno conosce un essere umano che corrisponda alle mie aspettative, mi scriva via mail (vedi indirizzo nel box "Visualizza il mio profilo completo").
O almeno incroci le dita (e le code) affinché questi piccoli gioielli splendidi trovino casa ed amore come meritano (tutti gli animali, non solo i gatti).
Grazie
Si chiamano Tigro
e Tigra
hanno circa due mesi e mezzo, presumibilmente sono nati verso fine maggio e sono gli unici superstiti d'una cucciolata sfortunatissima di sei gattini, due dei quali lasciati morire di fame nei pressi d'un (fottuto) ristorante (di merda) e gli altri due finiti a far parte dell'asfalto >:-(
Sono stati vaccinati e sverminati, ora sono in cura da una settimana per la coccidiosi ed il prossimo sabato saprò se sono guariti.
Cerco affidatari non troppo lontani da me, anche per poter mantenere un contatto dopo l'adozione.
Se qualcuno conosce un essere umano che corrisponda alle mie aspettative, mi scriva via mail (vedi indirizzo nel box "Visualizza il mio profilo completo").
O almeno incroci le dita (e le code) affinché questi piccoli gioielli splendidi trovino casa ed amore come meritano (tutti gli animali, non solo i gatti).
Grazie
chiuso per ferie?
Assolutamente no.
Quest'anno le ferie, nel senso di "andare via", non esistono per me.
Sarò a casa dal lavoro dal 9 al 24, ma resterò sempre qui.
Troppa la stanchezza e minime le possibilità di spostarsi, per vari motivi, anche economici.
E poi il caldo, che mi deprime più della nebbia a novembre.
E poi più d'un mese di impegno con loro (unica novità significativa di quest'ultimo periodo), alla ricerca di un senso di utilità, perso nelle anse faticose della vita; un impegno nel vero senso della parola, con poche soddisfazioni e tanta fatica, molte lacrime, tanto dolore per una realtà che credevo di conoscere ed è molto peggio di quanto pensassi.
E poi la connessione ad internet che, chissà perché, quando sento che potrei scrivere, è lenta, si blocca, è praticamente ferma.
Peggio delle auto in coda per l'esodo (ma chi glielo fa fare?) di questi giorni.
E poi l'amarezza, la mia onnipresente inquilina dell'anima, che non vuol sapere d'andarsene, più recidiva d'un'ulcera duodenale, più fastidiosa d'un'infestazione parassitaria, pesante e cattiva come un gomito sul cuore, che blocca il respiro ed ogni minimo tentativo di riprendere a sperare.
Ma, a parte questo, sto bene...
Quest'anno le ferie, nel senso di "andare via", non esistono per me.
Sarò a casa dal lavoro dal 9 al 24, ma resterò sempre qui.
Troppa la stanchezza e minime le possibilità di spostarsi, per vari motivi, anche economici.
E poi il caldo, che mi deprime più della nebbia a novembre.
E poi più d'un mese di impegno con loro (unica novità significativa di quest'ultimo periodo), alla ricerca di un senso di utilità, perso nelle anse faticose della vita; un impegno nel vero senso della parola, con poche soddisfazioni e tanta fatica, molte lacrime, tanto dolore per una realtà che credevo di conoscere ed è molto peggio di quanto pensassi.
E poi la connessione ad internet che, chissà perché, quando sento che potrei scrivere, è lenta, si blocca, è praticamente ferma.
Peggio delle auto in coda per l'esodo (ma chi glielo fa fare?) di questi giorni.
E poi l'amarezza, la mia onnipresente inquilina dell'anima, che non vuol sapere d'andarsene, più recidiva d'un'ulcera duodenale, più fastidiosa d'un'infestazione parassitaria, pesante e cattiva come un gomito sul cuore, che blocca il respiro ed ogni minimo tentativo di riprendere a sperare.
Ma, a parte questo, sto bene...
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