C'è sempre troppo poco tempo, ecco la chiave di tutto.
Poco tempo per riposare, poco tempo per ridere, poco tempo per dire cose che poi ti pentirai di non aver detto e poco, troppo poco tempo per rimediare a quelle che non avresti dovuto
mai dire.
Però hai sempre tempo per lavorare, per infuriarti, per pensar male e dire cattiverie; devi trovare il tempo per fare la spesa, stare in coda o semplicemente guidare per andare in qualche posto.
E a volte non importa neanche dove: basta
far passare il tempo.
Così scorrono anni prima che riesca a riordinare quelle vecchie foto che, ormai, non hanno neanche più una precisa identità temporale; una volta, solo guardando persone e luoghi ritratti, riconoscevi immediatamente il periodo in cui erano state scattate. Adesso è già tanto che riesca a ricordare perchè erano state scattate.
E passano anni prima di riuscire a leggere meno della metà dei libri che possiedi.
Alcuni giacciono intonsi fin dal giorno in cui furono acquistati.
Altri, forse più fortunati, sono stati spostati una volta o due negli anni e, almeno in quel momento, qualcuno s'è preso cura di loro.
Anche se solo per una veloce spolverata e un debole, patetico proposito di riprenderli in mano quanto prima.
Il tempo
NON è una costante: e l'ho capito non solo grazie ad anni di filosofia fantascientifica.
Lo capisco ogni volta che mi ritrovo alle sei del pomeriggio di una qualunque domenica: dov'è che ho sprecato quel poco tempo prezioso che volevo usare nel modo migliore, magari per fare tutte quelle cose, tanto desiderate, per le quali non si trova mai un momento adatto?Come mai 48 ore di fine settimana volano più di dieci minuti di un qualsiasi lunedì di lavoro?
Ma allora è proprio vero che tutto è relativo.
Come è inutile cercare di darmi la colpa per aver gettato via, almeno in apparenza e solo ora che volge al termine, un altro fine settimana.
E' inutile, perchè c'è sempre troppo poco tempo per fare quello che vorresti fare.
E questa è l'unica certezza.
(n.b. questo risale al 2002 ... )