martedì 16 febbraio 2010

l'insostenibile leggerezza dell'essere (cassaintegrati)

Durante la seduta dello scorso giovedì, la psico mi ha passato un numero di una ditta che cercava personale; e dopo aver telefonato il pomeriggio stesso per fissare un appuntamento, ieri mi sono recata al colloquio.
Sottolineo che, cercandola in internet, l'azienda in questione dovrebbe vendere biancheria per la casa, ma poi in altre pagine è identificata dalla categoria "Igiene e Benessere".
Inoltre la stessa si trova in uno stabile ancora da terminare (al telefono dicevano d'essersi trasferiti da poco) e quando sono arrivata al secondo piano, come indicato all'entrata da un significativo foglio appeso al vetro della porta, c'erano tutti i muri ancora senza intonaco, al che pensavo fosse uno scherzo (è pur sempre Carnevale!), come in "Candid Camera".
Quando però sono entrata nel corridoio semibuio ho notato che a sinistra c'era una porta metallica con l'oblò, tipo porta della cucina di un ristorante.
Sono entrata e mi è apparso un ufficio che si vedeva essere provvisorio (dopo anni a orribilandia si fa l'occhio a certe cose!) con pareti in cartongesso (mal rifinite specie in fondo a contatto con il pavimento), quadri per far impressione a chi entra (sullo sfondo c'era un dipinto di Van Gogh, questo) e fiori finti (orrore!) in quello che doveva essere un mini bancone reception dietro il quale si nascondeva un non entusiasta centralinista.
Mi è stato chiesto il nome e se avessi portato un curriculum.
Poi mi sono accomodata su un'inquietante sedia in plastica fucsia, adagiata su un ancor più inquietante tappeto blu che sembrava un'acconciatura rasta.
Mah...
Ho atteso solo dieci minuti e poi sono stata ricevuta da un tipo molto glamour, molto giovane e lampadato (e probabilmente gay, ma non è questo il problema, anzi!) che parlava ad una velocità stratosferica e mi ha spiegato che le figure che stanno cercando sono tipo consulente o commerciale; che loro non si fanno pubblicità con siti o riunioni porta-a-porta (e meno male!), che hanno già molti clienti (e come li trovano allora?) e che cercano qualcuno che li assista (ma non si tratta di agenti di vendita, eh?!) oppure, una volta acquisito il cliente dall'agente ed assistito dal consulente, una figura commerciale vera e propria che segua tutte le pratiche dell'ordine vero e proprio.
E cosa vendono?
Non sono sicura d'aver capito, anzi penso che il tipo sia rimasto vago apposta: ma sembrerebbe trattarsi d'un macchinario, prodotto da una multinazionale americana (mah...) contenente, tra l'altro, oro ed argento (mah...) il cui scopo è quello di igienizzare superfici e quant'altro, in uso a strutture come ospedali oppure ristoranti oppure mense oppure privati che ne facciano esplicita richiesta.
Per entrambe le figure verrà effettuata adeguata formazione (e qui, ripensando a orribilandia, mi sono venuti i brividi...) e poi il candidato sceglierà quale percorso seguire, se quello da consulente oppure quello da commerciale.
Il colloquio è durato meno di un quarto d'ora, dopo di che sono stata liquidata con la promessa che domani (cioè oggi) sarei stata contattata IN OGNI CASO per dirmi se avevo passato la prima impressione ed se avessi, quindi, diritto d'accesso al secondo colloquio nel quale verrà definito trattamento economico, tipo di contratto e mansioni.
Stamattina ho ricevuto la suddetta telefonata nella quale il tipo di ieri mi ha detto di aver avuto impressione positiva e che, se per me va bene, il secondo colloquio avverrà domani pomeriggio alle 18.
La cosa continua a sembrarmi una bufala, in ogni caso domani andrò e chiederò più spiegazioni, ché a restar nel vago non ci penso proprio.
Nel frattempo oggi è una giornata con postumi di emicrania terribile di ieri ed iperacidità gastrica di domenica: finito il post mi metterò a leggere a letto, in pace e silenzio.
Ho l'impressione che più vado avanti, più il mio corpo, sottoposto allo stress di orribilandia per troppi anni, stia chiedendo il conto.
E con gli interessi.
Almeno posso concedermi il lusso di riposare.
L'unico rimasto, peraltro.

3 commenti:

fabio r. ha detto...

che dire? in ogni caso in bocca al lupo, e poi eventualmente fatti dare un anticipo in oro ed argento...!

ziamaina ha detto...

A me continua a sembrare una bufala e nel senso peggiore del termine: giacché, se almeno si trattasse del nobile bovino, se ne potrebbero ricavare meravigliosi prodotti caseari di cui sono attenta (e golosa!) estimatrice.
Mah...

Ornella ha detto...

Be careful!