domenica 30 ottobre 2005

la capsula del tempo

Se mai avessi costruito una "capsula del tempo" quand'ero piccola, sul coperchio la scritta "non aprire prima del 1/1/2000", probabilmente questo sarebbe stato il contenuto:
- una scatola di latta con pennarelli e matite colorate che usavo nella casa di montagna; essa stessa già una capsula temporale "sui generis", che una volta conteneva biscotti ("lazzaroni" se ricordo bene), color verde tenue, quadrata; il coperchio, sollevabile facendo leva con le unghie sui bordi, si apriva emettendo un suono dolce, che mi rassicurava, un'ancora di salvezza per una piccola anima incatenata in un luogo che non le é MAI piaciuto;[...]
- un paio di scarpette da ballo, consunte, un tempo rosa lucido, ora stancamente impallidite, i lacci di raso ritorti e ingrigiti per l'uso, le suole di cuoio impregnate di polvere di pece per non scivolare sul parquet della scuola di danza; e dentro, traccia indelebile di un impensabile martirio, la sofferenza inferta ai piccoli piedi di una bambina sognatrice;
- la cartella delle elementari, fatta a mano da mia madre con un paio di vecchi jeans di mio padre, ricamata con fiori e pesci, la mia passione per la natura ed il mare sempre presente; e ogni anno, all'approssimarsi della riapertura della scuola, la sigla della classe sempre aggiornata;
- un mazzetto di fiori, raccolti con mio nonno, appena fuori la città, su nodose pendici appenniniche che si tuffano nel mare, tra ulivi perlacei e ciuffi spinosi di ginestre ed agavi; chiusa in una giacca a vento, il cappuccio stretto intorno al viso, minuscola finestra sul mondo intorno a me, sgambettavo veloce, seguendo i suoi pantaloni di velluto marrone scuro a coste.

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