mercoledì 2 dicembre 2009

costanti e variabili

Amo i gatti.
Sempre di più.
Di più, nel senso dell'amore che cresce nei loro confronti.
Di più, nel senso che loro aumentano, numericamente parlando.




















Amo la bellezza.





















Le cose delicate e semplici, quelle che il mondo becero, volgare, invaso da grandifratelli e grandissimi imbecilli non sa vedere, né comprendere, né apprezzare.

Amo l'originalità, il coraggio di chi va controcorrente, di chi sfida perbenismo e comodità, di chi si alza un'ora prima per assaporare la colazione, prima di farsi inghiottire dal "logorìo della vita moderna".


















Amo cercare il senso nelle cose, lo spirito di conoscenza e la sana curiosità.
Amo imparare da chiunque, ogni giorno, qualcosa.

Venerdì scorso era previsto un giorno di cassaintegrazione, l'ultimo per il mese in corso. Invece alle 17,15 di giovedì sera, a tre quarti d'ora dall'uscita da orribilandia, mi viene consegnata una raccomandata a mano in cui mi si comunica che sarò a casa fino al 4 dicembre compreso. Il che, come qualunque essere vivente dotato di neuroni funzionanti può intuire, significa che rientrerò, SE rientrerò, non prima del 9 dicembre. A questo punto, visto che non sono indispensabile, potranno fare a meno di me anche nel "ponte" dell'8 dicembre.

Il mondo è bello perché è vario. Dicono.
Ma di certe variabili, sinceramente, farei volentieri a meno.
Ad maiora...

Nessun commento: