domenica 1 luglio 2007

i "frutti" della domenica

Lo scorso 17 giugno, pedalando per la consueta scampagnata solitaria della domenica, ho raccolto un po' di frutta "spontanea"













Prugne selvatiche, che qui vengono chiamate "àmoi"














e more di gelso nero (Morus nigra).
Tornata a casa, incurante del caldo (a volte non mi riconosco neanch'io) ho spignattato per tutto il pomeriggio ed il risultato (faticosissimo :-P) è questo.















Però ho letto che, prima di assaggiare tanta bontà, bisognerà attendere almeno venti giorni per le more e, se possibile, sei mesi per le prugne... :-(

Peccato, sono molto curiosa di assaggiare le mie prime marmellate, per fortuna il frigo è grande e potrà contenerle fino a maturazione completa, se la tentazione non sarà troppo forte...

5 commenti:

cybergatto ha detto...

sbav sbav

marmellata di gelsi, ma lo sai da quanto non vedo e non mangio (ovviamente) dei gelsi???

sei stata latitante per un pò, ma vedo che comunque produci cose moooolto interessanti. E sì devi avere un pò di pazienza per slurpare la marmellata, ma da quello che vedo varrà la pena aspettare.

>^^<

ziamaina ha detto...

Eh, cara Cyb, l'ultima volta che ho visto i gelsi con tanto di more (quelle bianche, però) saranno stati trent'anni fa; ero con mio nonno in quel della Madonna del Monte - io abitavo in Via Donaver -, vicino l'Osteria da Raetin (che, da quanto ho potuto verificare in internet, esiste ancora: il nome, però, scritto sbagliato, è "Reatin") dove c'era appunto un "morus alba" i cui frutti cadevano perlopiù a terra, come succede sempre quando le more sono mature, ne so qualcosa dopo la raccolta raccontata in questo post :-D.
Quindi, capirai quanto questa immersione nella natura sia stata fonte di nostalgie per la sottoscritta :'-).
Quanto alla latitanza, ormai dovrebbero essertene chiari i motivi ;-), il fatto d'essermi improvvisata "marmellatrice" è stato del tutto imprevisto e, sottolineo, sporadico: troppa fatica per un risultato che, per ora, è e deve restare, sigh, ignoto.
Ma ti ringrazio della fiducia riposta nelle mie creature dolciarie e, quando arriverà il momento di procedere all'assaggio, mi sforzerò di documentare l'avvenimento con un post dettagliatissimo :-)
Un bacino all'Assistente :-)
Miiiiao =^_^=

marinella ha detto...

Anch'io è da tanto che non mangio le more dei gelsi, quelle bianche mi fanno impazzire.
In compenso nel mio giardino è nato alcuni anni fa un prugno selvatico e fa proprio prugnette tonde come i tuoi amoi! Io ci preparo delle marmellate rossissime e deliziose, ma non aspettano certo 6 mesi per la degustazione. Ciaoo

cybergatto ha detto...

ma noooooo....ma lo sai che io abito sotto alla madonna del monte!!! ma dall'altra parte: lato marassi quezzi...ora vado a cercare il tuo albero a vedere se c'è ancora!

>^^<

ziamaina ha detto...

@Marinella: carissima, non avevo dubbi che tra le tante tue attività ben riuscite ci fosse anche quella di "marmellatrice", potendo tu disporre di uno splendido giardino che, oltre una gioia per la vista, pare esserlo anche per ... la gola :-)
In un sito che trattava la preparazione delle marmellate ho trovato anche la raccomandazione dei sei mesi d'attesa ed essendo io una "niubba" in fatto di cucina, pensavo di attenermi, per il momento, alle regole.
Fortunatamente i venti giorni per assaggiare la marmellata di more di gelso stanno galoppando verso il termine :-)
@Cyb: ti ho detto apposta dove abitavo, ricordando un tuo post in cui parlavi del torrente Fereggiano (passa ancora il 47 da quelle parti?); e se l'osteria c'è ancora (a quanto vedo da internet), probabilmente con nuovi proprietari, temo invece che l'albero possa non esistere più :-(
In ogni caso, ne ho trovati tanti qui nelle vicinanze di casa mia, magari domenica prossima faccio qualche foto e poi le posto :-)
Un baciottone a te ed un grattino (se la scurpena lo permette ;-D) all'Assistente.
Miau =^_^=